Studio austriaco rivela l'approccio troppo cauto dei medici
Alcuni importanti farmaci per il trattamento dell'insufficienza cardiaca sono spesso prescritti a dosaggi più bassi rispetto a quanto raccomandato dalle linee guida internazionali. È questo quanto dichiarano i ricercatori delle Università di Medicina di Vienna e Innsbruck che fotografano questa prescrizione eccessivamente cauta dei principi attivi più comuni da parte dei medici curanti. L'insufficienza cardiaca è una delle malattie più frequenti nei Paesi occidentali.
Per il suo trattamento vengono utilizzati tre gruppi di farmaci (gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, i betabloccanti e i bloccanti del recettore dell'angiotensina). I ricercatori hanno analizzato 3.737 pazienti iscritti al Registro nazionale austriaco per l'insufficienza cardiaca. Durante un periodo di osservazione di dodici mesi, solo una parte limitata dei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica cronica ha ricevuto i dosaggi massimi raccomandati. La maggior parte dei pazienti aveva dosaggi nettamente inferiori a quelli previsti dai piani terapeutici ottimali raccomandati. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine
fonte: Annals of Internal Medicine
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